Varietà dai piccoli frutti tondi che a seconda delle fonti viene riportata come wild, semi-domesticata, o coltivata. Presenta varie somiglianze con varietà quali chupetinho, capezzolo di scimmia, mata frade.
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Compilatore: Toolshed 2018
Capsicum chinense Jacq.
Aji Charapita
Origine:Sudamerica
Tipologia: pianta a piccoli frutti tondi
Piccantezza: Alta
Frutto: Giallo
Cromosomi: 24
Varietà dai piccoli frutti tondi che a seconda delle fonti viene riportata come wild, semi-domesticata, o coltivata. Presenta varie somiglianze con varietà quali chupetinho, capezzolo di scimmia, mata frade.
P?robabilmente, si tratta di una varietà di origini selvatiche che per le sue caratteristiche di gusto e piccantezza ha cominciato ad essere coltivata in tempi relativamente recenti.
L'origine accre?ditata parrebbe essere la giungla del perù, sarebbe diffusa anche in amazzonia. Secondo alcuni link internet (non verificati) il charapita avrebbe un costo (secco) di 25.000 $ kg e che inoltre sia particolarmente apprezzato dagli chef stellati, e utilizzato oltre che per la preparazione di salse, anche nella produzione di birra artigianale. Secondo quanto ?riportato sul sito web della Fondazione Slow Food, effettivamente è largamente utilizzato nella cucina locale delle regioni peruviane di Loreto, Madre de DIos, Ucayali. ?
La varietà prenderebbe il nome proprio dall regione peruviana di Loreto, i cui abitanti sono appunto chiamati charapas.
Consultando il dizionario di spagnolo, charapa vuol dire anche "tartaruga".
Non ha secondo chi scrive l'aspetto del wild, somiglia per molti versi ad altri chinense a frutti piccoli, in particolare di origine brasiliana, come il mata frade e il chupetinho, anche se almeno nel mio caso i frutti hanno dimensioni sensibilmente minori. Da più parti ho anche letto che sarebbe equivalente al capezzolo di scimmia, ma pur non avendo mai coltivato quest'ultima, penso si tratti invece di due varietà distinte.
La piante è piuttosto minuta, bassa e dalla chioma larga 70-80 cm.
Germinabilità dei semi normalissima in base alla mia (statisticamente irrilevante) esperienza, la produttività purtroppo è stata medio-bassa, almeno nel mio caso, probabilmente influenzata in negativo da qualche problemuccio di apici secchi che ho avuto su questa pianta.
Non allega di continuo, la mia pianta ha fatto una prima fioritura a primavera inoltrata (con una buona percentuale di allegagioni), per poi donarmene una seconda solo in piena estate.
Piuttosto succosi ma non decidui o almeno non completamente, dei frutti mi ha molto colpito l'aroma ed il sapore, che sono spiccatamente quelli di un chinense. la piccantezza è direi media per la specie, si fa certo sentire, ma in modo piuttosto delicato, molto piacevole e mediamente persistente. Sarò anche minimamente influenzato da quanto scritto sopra circa l'utilizzo in cucina, ma dopo averne assaggiato qualcuno (sia a crudo assoluti che con del cibo) devo dire che sono davvero apprezzabili a fini gastronomici, direi come i chupetinho (che sono buonissimi) se non di più.