Compilatore: Oban 2019

Capsicum chinense Jacq.

Bhut Jolokia Rust
Il Bhut Jolokia Rust è una varietà di C.chinense di origine sconosciuta, da alcune ricerche in rete sembra sia nato da un incrocio tra un Bhut Jolokia Chocolate ed un 7 Pot Yellow effettuato in Svizzera da Raphael Alber.
Se la forma del frutto, tipica dei SuperHot indiani e la piccantezza, certamente superiore a questi ultimi, confermano l'ipotesi sulla presunta genesi, il colore del frutto, colore ruggine o caramello, non dovrebbe originarsi dall'incrocio di un frutto di colore Brown con uno di colore Yellow, quantomeno al livello teorico.
Ad ogni modo la varietà appare stabile ed interessante per alcune caratteristiche che la contraddistinguono da altri SuperHot indiani classici.
La specie ha un patrimonio genetico a 24 cromosomi.

I semi sono di forma irregolare, di piccole dimensioni (2-3 mm di Ø) e di colore giallo paglierino.
Germinabilità buona con tempi di germinazioni di 6-8 giorni in media, 9-10 giorni per la comparsa dei cotiledoni, una ventina di giorni per la prima coppia di foglie vere.
La plantula è piuttosto esile, ha il fusto viola chiaro e le foglie deltoidi sono di dimensioni medie.

La pianta adulta è imponente, alta circa un metro e larga 40-60 cm, il portamento è intermedio, i rami sono eretti, abbastanza robusti.
Le foglie sono spesse, di colore verde, di forma ovale con apice pronunciato.
I fiori sono multipli per nodo, non più di due o tre per nodo, gli stami sono di colore bianco, le antere sono di colore violaceo o celeste, pistillo ed ovario rispettivamente di colore bianco e verde, lo stigma è verdognolo.

La dimensione dei frutti è di circa 5-7 cm di lunghezza e 1,5-2,5 cm di larghezza.
Il frutto è pendulo, di forma conica molto affusolata, piuttosto irregolare la forma.
L'aspetto del frutto è lucido e l'esocarpo rugoso con tipiche protuberanze presenti in molti SuperHot.
Nel frutto si possono riconoscere 2 o 3 loculi che contengono un buon numero di semi ancorati alla placenta, quest'ultima di colore beige, tendente dal giallognolo all'arancio a maturazione completa.
Il picciolo è di colore verde, esile e molto lungo, la costrizione anulare nel calice è evidente.
Il frutto appena allegato è di colore Light Green, un colore che ricorda più quello del Bih Jolokia che quello verde scuro del Bhut Jolokia Chocolate che avrebbe averlo originato.
Il colore dei frutti acerbi è simile al Verde pera, matura virando di colore progressivamente e colorandosi prima in colore Ocra per poi scurirsi tendendo al colore Ruggine, da qui il nome assegnato alla varietà: Rust in inglese vuol dire, appunto, ruggine.

La varietà è abbastanza produttiva, nemmeno poi così tanto per essere un incrocio, l'allegagione dei frutti è relativamente facile.
La piccantezza è estrema, intensa, immediata e persistente, sicuramente più dei SuperHot indiani classici, del resto il tessuto placentare è molto ben rappresentato all'interno del frutto e riveste completamente l'endocarpo.
Il profumo è erbaceo, non molto fruttato e presenta note vagamente floreali.
La parete dei frutti è abbastanza spessa e la polpa dura, un elemento che non si riscontra nei SuperHot indiani classici.
Anche il sapore si discosta un po' da quest'ultimi ed è poco fruttato, con un sapore amarognolo persistente.

Nel complesso una varietà interessante da coltivare per via del colore insolito dei frutti e per la piccantezza estrema, quasi brutale che rende impegnativo il consumo a fresco delle bacche, ottima la polvere ottenuta con i frutti essiccati.