Varietà originaria dell'isola di Trinidad, caratterizzata da un profumo intenso.
Maggiori informazioni sulle varietà di Trinidad:
APPROFONDIMENTI
1.000.000-1.500.000 SHU
0 SHU 2.200.000 SHU
Semi disponibili presso l'Associazione Pepperfriends
Matilde Sarti 2014 - Le mie esperienze piccanti
Oggi 7pod
Che peperoncino bello! È enorme, di forma regolare, con un'aggressivissima rugosità percepibile sottopelle e quel color rosso Ferrari tanto intenso da farlo sembrare laccato. Leggero per le sue dimensioni, al taglio diventa subito lucido di capsaicina, tanto da sembrare bagnato. Il profumo è ottimo: vegetale, leggermente resinoso, non aggredisce il naso.
La punta non ha un profumo differente, forse leggermente più simile al peperone, ma è solo una nota di fondo e si percepisce appena. Il sapore si rivela subito piccante, amaro ma piacevole, con sottotoni leggermente aspri; l'amaro si trasforma in un erbaceo forte e il piccante intenso, agisce sia come calore che come tanti spilli. La salivazione aumenta ma la sensazione rimane piacevole: non dà la sensazione di essersi avvelenati nonostante il gusto amarotico e l'abbondanza di capsaicina.
È persistente. Lascio sdissolversi lentamente tutti i sapori: persiste con decisione il sapore erbaceo-amarognolo, mentre il calore si diffonde allo stomaco via via che scema in bocca. Il retrogusto chiude metallico e si mescola alla saliva. Sono pronta per il secondo boccone!
Il centro illude con un secondo di dolcezza per poi esplodere in un amaro forte, vegetale, che si trascina e si esalta nella piccantezza intensa. Saporitissimo, ricorda le spezie amare, il fieno greco, il pepe nero, la resina mastica. Calore forte e piccantezza “da spillo” meno intensa ma più diffusa caratterizzano questo boccone da uomini duri. La sensazione calda si diffonde progressivamente a tutto il torace, schiena compresa. Il retrogusto perde il metallico ma si mantiene sul gusto fortemente speziato, perdendo però progressivamente l'amaro.
La cima è erbacea di linfa, non eccessivamente amara anche se si sente in sottofondo. Il piccante compare dopo un secondo, forte di spilli, molto diffuso ma con poco calore. Col passare del tempo restano il pepato forte e un po' di resina, con una nota amara solo in chiusura.
Contro ogni pronostico, dato che non amo i sapori amari, mi stupisco ritrovandomi a definirlo davvero ottimo! Sono molto felice di essermi buttata contro quello che aveva le carte in regola per dimostrarsi la mia nemesi capsica ordinando i semi dall'Associazione. Ma soprattutto sono contenta di averci fatto pace, superando l'idea negativa di questo gusto per me spiacevole che si è rivelata una paura infondata, un pregiudizio che mi ero costruita.
Ottimo, intenso, versatile.
Caldamente consigliato a tutti, tranne forse a chi soffre di acidità di stomaco: temo che sia un po' troppo intenso, più che per la piccantezza in sé, per il suo meccanismo d'azione particolare che a tratti “mima” questo tipo di patologia.
Questo peperoncino mi ha sempre incuriosito e ispirato simpatia per la presunta origine del suo nome: 7pod parrebbe infatti una deformazione di “7 pot”, in quanto uno solo sarebbe in grado di rendere piccanti ben 7 pentole (pot) di fagioli! Sospetto che ci sia un po' di “sindrome del pescatore” (“a casa ho un peperoncino piccante.. tanto così!”, con tanto di gesto a braccia aperte) dietro alla storia di questo peperoncino che, per tener fede alla leggenda, più che una buona dose di capsaicina dovrebbe avere un vero e proprio “tocco di Mida” del piccante.. ma con quelle storie di legumi stufati mi porta alla mente anche situazioni semplici, di casa, magari anche umili per le materie prime utilizzate, ma anche di festa, di riunione intorno al fuoco, di pentole e pentole di fagioli per sfamare tanti amici con quel poco che si ha a disposizione.. e un bel peperoncino “magico” per ridere di chi diventa rosso!