Varietà con frutto caratterizzato da opacità non comune, quasi vellutato.
300.000 SHU
0 SHU 2.200.000 SHU
Semi disponibili presso l'Associazione Pepperfriends
Matilde Sarti 2014 - Le mie esperienze piccanti
Oggi carote!
Ne ho sentite tante su questa rarità.. che sembrava quasi fosforescente, che a tratti pareva vellutata, che si riconosceva subito in mezzo agli altri peperoncini dalla buccia lucida. Ma a me questo lungo peperoncino opaco ha fatto venire in mente proprio questo.. una carotina! E guardate se non è vero, una volta accostata a una foglia di prezzemolo:
Scherzi a parte, questa sua unicità, la sua rarità e il mistero sulle sue origini mi hanno fatto apprezzare ancora di più l'opportunità di assaggiare questa piccola meraviglia. Un peperoncino che potrebbe essere quasi un'ornamentale da quanto è bella e interessante.. un vero "conversation piece", come direbbero gli americani: quella curiosità botanica che qualunque ospite di passaggio inevitabilmente finirà per puntare col dito per chiederne informazioni. Una pianta da mettere in bella vista.. in attesa di mangiarne i frutti, naturalmente!
Al taglio, il Vanuatu rivela un profumo intenso e zuccherino di peperone con una nota pepata ma fresca, poco persistente.
La punta è asciutta, piccante da subito, di gusto asprino che vira subito all'erbaceo; il piccante sale fino a diventare forte, ma rimane molto circoscritto. Non dà fastidio, ma anzi incuriosisce per la sua caratteristica di non bruciare di calore ma di frizzantezza, un po' come se si stessero mangiando le caramelle Poprocks. Col passare dei secondi, l'erbaceo diventa amarognolo e asprino allo stesso tempo, mentre la frizzantezza resta localizzata, ma non cala di intensità, a differenza del sapore che risulta poco persistente. Il retrogusto è piacevole, a metà fra il gusto metallico e l'acqua aromatizzata col limone.
Il centro è asciutto, dolciastro; via via che si mastica il sapore diventa sempre più rotondo e metallico e lascia in bocca un delicatissimo profumo come di scorza di agrume. Il retrogusto amarognolo rafforza ancora di più questa sensazione, e più peperoncino si mangia, più questo sapore diventa evidente. In generale, questa parte risulta stranamente meno piccante della punta.
La cima è dolce di peperone crudo, e riprende il profumo iniziale che mi ha colpito al taglio. Il sapore sale insieme al piccante, sempre più pizzichina che calda, e che si fa sentire. Dopo circa un minuto compare finalmente anche il senso di calore che si accompagna alla piccantezza; il retrogusto è erbaceo, debole ma piacevole. Ottima la persistenza del piccante; via via che questa svanisce, il retrogusto si fa più metallico, ma senza mai diventare eccessivo.
Un assaggio dell'insieme rivela un gusto dolce di peperone che si fa via via più forte e caratteristico abbandonando sempre più la componente zuccherina. Il sapore ha scarsa persistenza e al suo calare sale invece il piccante che si stabilizza presto su un ottimo livello. Il retrogusto risulta nel complesso abbastanza erbaceo e di scorza di agrume, a livello di sapore più che di semplice profumo. La persistenza della piccantezza è eccellente e molto piacevole.
Il sapore non è vincolante e la piccantezza degna di nota; non ne farei una base per una salsa aromatica, ma lo userei senza indugi in tutti i piatti di tradizione mediterranea, che spesso vengono "snaturati" (non sempre in negativo, beninteso!) nel sapore dai chinense più fruttati e aromatici.
Questa pianta è una vera curiosità per il suo aspetto curioso e il mistero riguardo la sua nascita e il suo retaggio; ora che sapete che è anche buona.. non vi resta che coltivarla!